35ª Maratonina Porto Recanati, Porto Recanati (Mc) – Km 21,097 – Domenica 18 Settembre 2011

Si comincia dalla fine. Siamo in tre, io Dani e Jump. Torniamo alla macchina e c’è la multa per il ticket scaduto. La gara iniziava alle 9, il permesso era fino alle 11, eravamo già a mezzogiorno, così i simpatici vigili di Porto Recanati hanno avuto modo di prendersi un po’ di accidenti, non tanto per i miseri 24 euro, quanto per la barbonitudine dimostrata. In una mattina come questa, in questo strano settembre che sembra luglio (senonchè a luglio sembrava ottobre) con un sole e un caldo a rendere ancora più pesante ogni affanno.
C’è il sole, c’è la strada bianca e polverosa, non c’è un albero, solo campi e stoppie tutto intorno. Guardo davanti e dico benvenuti all’inferno, ed ecco i dannati, ansanti sudati fradici sfiniti. Pochi giorni fa avevo fatto gli stessi km per conto mio un mattino presto, con il freschino della notte che aveva appena lasciato le colline e ricordavo un piacere e un gusto che questa mattina non ho mai e dico mai rivissuto. Solo caldo, e fino a un certo punto il timore di non farcela. “Ok mi fermo, no ancora no, ancora un po’, vado avanti, arrivo al ristoro, un paio di chilometri devastanti tra i sette e i nove, poi va bene sono a metà, poi ancora me ne mancano meno di dieci, tornerò a casa anche questa volta”. Eccola la mia ambizione qual è, l’unica – portare a casa la pelle, senza farmi troppo male, if possible.
La sveglia con il buio pesto, e poi la partenza che albeggia, un bel viaggio tranquillo con Jump e Dani, chiacchiere e confronto su obiettivi e aspettative. Jump è un veterano, ha passione, esperienza, forza, e mi ha sempre dato dei buoni consigli, così mi interessa ascoltarlo e sentire la sua opinione.
Dani è mezzo rotto dalla gara del monte Carpegna di quest’estate. Ha una fasidiosa tendinite alla caviglia che lo fa soffrire parecchio. E con i viaggi in giro per l’Europa e il cambio di ruolo sul lavoro si allena pochissimo, quasi mai. Così sono preoccupata per lui, so che è dietro. Al traguardo lo aspetto, ma non arriva mai, vado da un giudice e mi dice missing, mi stufo e vado alla macchina. Lì Jump ha già fatto la doccia e ci aspetta sorridente e rilassato. Si dice affaticato ma contento. Ha preso la medaglia d’argento della sua categoria e fatto un tempo di tutto rispetto. Io guardo il mio 2 e 06 e gli dico che pensavo avrei fatto meno di due ore, visto che avevo fatto 2 e 02 in allenamento pochi giorni prima, ma poi la gara era dura, e allora va bene così.
Mi offre una birra che tracanno come acqua liscia, e intanto vedo Dani che arriva zoppicante con la faccia un po’ corrucciata. Così iniziamo il secondo giro, e vai con la seconda media, così tanto per reintegrare i liquidi. Dani fa, “ma sento che chiamano Atletica Urbania andate a vedere mentre io mi cambio”.
Io e Jump partiamo tranquilli per arrivare duecento metri oltre, dove c’è il palco delle premiazioni. Sento lo speaker che mi chiama, vedo un assembramento di gente, inizio a dire “sono qui sono qui” ma mica capisco perchè. Mi fanno passare, mi fanno mettere in mezzo a due ragazze. Davanti a me c’è Jump, che vede il mio sguardo sbigottito, ci guardiamo increduli. E intanto mi fa sì sì, è il tuo momento. Io chiedo allo speaker ma siete sicuri? Ma davvero? Ma va là! E insomma niente, mi premiamo mi baciano dico una battuta, e non facciamo neanche una foto del momento più alto della mia carriera agonistica, carriera in cui l’unica cosa che veramente ho imparato è a fare i conti con i miei limiti, e accettarli.
Non so cosa sia successo oggi, per quale strano scherzo del destino mi sia trovata davanti alle altre della mia categoria. Probabilmente eravamo poche, forse alcune sono state a casa o hanno scelto altre corse. Ma insomma oggi toccava a me, e per la prima volta ho vissuto un’emozione fortissima, che mi ha fatto pensare ai tanti chilometri solitari che ho fatto in queste ultime settimane, per provare ad arrivare a Venezia. I giri da pazza intorno a casa mentre i vicini mi guardano incuriositi e un po’ mi compatiscono “te farà mel tut ste curra”, ti farà male tutto questo correre? Come se per una volta in barba al tempo, alla faccia della lentezza, il destino ha puntato il dito su di me a dirmi non è tutto a vuoto il giro che fai, non ti fa male tutto questo correre perchè è questa è la tua strada e continua così.
Oggi mentre correvo in tutta quella schifosissima fatica pensavo di mollare Venezia. Ora mentre scrivo penso che se mi ci voleva un segno di fiducia in me stessa, questo è arrivato, e sono pronta a lottare ancora. Non mollo, non ho mai mollato, non inizierò adesso che devo fare onore a questa medaglia.

I tempi dei nostri atleti alla 35ª Maratonina Porto Recanati

Pos. Ass. Pos. Sex. Pos. Cat. Pett. Atleta Cat. Tempo Passo medio
23 2 108 IONI GIAMPAOLO MM45 1:23:41 3:58
313 1 107 ANGELI ANNA MF40 2:06:57 6:01
359 53 109 MORETTI DANILO MM40 2:26:48 6:58

La classifica completa è disponibile qui.

Rassegna stampa

IL RESTO DEL CARLINO – (30.09.2011)

 

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